Tassa sull'eco-imballaggio: guida per i marchi cosmetici
In Francia, la questione degli imballaggi non riguarda più solo il design o la protezione dei prodotti: ora è disciplinata da una rigida normativa. La tassa sugli imballaggi ecologici, inclusa nel principio della responsabilità estesa del produttore (EPR), impone alle aziende di contribuire finanziariamente alla raccolta, alla selezione e al riciclaggio degli imballaggi che immettono sul mercato.
Per i marchi cosmetici, la cui immagine dipende in gran parte dall'imballaggio primario, questa tassa rappresenta sia un costo da integrare che una leva per l'innovazione sostenibile.
Che cos'è la tassa sugli imballaggi ecologici?
La tassa sugli ecoimballaggi fa parte della Responsabilità estesa del produttore (EPR), un sistema istituito dalla legge francese che obbliga le aziende a farsi carico del fine vita degli imballaggi che immettono sul mercato.
Concretamente, qualsiasi azienda che commercializzi un prodotto confezionato in Francia è considerata un produttore. Deve quindi:
Dichiarare il volume e il tipo di imballaggio utilizzato;
Versare un eco-contributo a un'organizzazione ecologica riconosciuta (come Citeo);
Finanziare la raccolta, la selezione e il riciclaggio di questi imballaggi domestici.
L'obiettivo è duplice:
Ridurre l'impatto ambientale degli imballaggi incoraggiando le aziende a progettare soluzioni più responsabili;
Finanziare il sistema di gestione dei rifiuti, in modo che i costi non ricadano esclusivamente sulle autorità locali.
Per i marchi cosmetici, questa tassa si applica direttamente agli imballaggi primari (flaconi, tappi, barattoli, astucci...), che generano rifiuti domestici una volta che il prodotto viene consumato.
Chi deve pagare la tassa sugli imballaggi ecologici?
La tassa sugli eco-imballaggi si applica a tutti i produttori francesi, ovvero alle aziende che:
Produrre prodotti confezionati destinati al consumatore finale;
Importare o distribuire prodotti confezionati sul territorio francese;
Oppure vendono con il proprio marchio prodotti il cui imballaggio, dopo l'uso, diventa un rifiuto domestico.
Perché la tassa colpisce anche i cosmetici?
Nel settore della bellezza, l'imballaggio è parte integrante dell'esperienza del prodotto. Una volta consumato il prodotto, però, l'imballaggio diventa un rifiuto domestico e rientra quindi nel campo di applicazione della tassa sugli imballaggi ecologici.
Per i marchi di cosmetici, ciò riguarda soprattutto il packaging primario:
Bottiglie di profumo;
Barattoli e tappi;
Bastoncini, tubetti e compatti.
Questi elementi devono essere dichiarati a un'organizzazione ecologica riconosciuta e dare luogo a un contributo finanziario destinato a finanziare la raccolta, la selezione e il riciclaggio.
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Quanto costa concretamente la tassa sugli eco-imballaggi ai marchi di cosmetici?
Il contributo dipende dal numero di unità di vendita al consumo (CSU) immesse sul mercato francese. Ogni componente dell'imballaggio è considerato un'unità di imballaggio (tappo, barattolo, tubo, ecc.).
Aliquote di base: si applica un contributo annuale forfettario di 80 euro se l'azienda immette sul mercato meno di 10.000 CSU all'anno. Oltre questo limite, il contributo diventa proporzionale al peso e al numero di CSU.
Eco-modulazione: l'importo può essere modificato verso l'alto (penalità) o verso il basso (bonus) in base a criteri ambientali. Ad esempio:
Una riduzione del peso dell'imballaggio può generare un bonus equivalente alla riduzione (ad esempio, 20% di riduzione = -20%);
Alcuni elementi che disturbano la differenziazione o che sono costituiti da materiali non riciclabili possono comportare una penalità o una maggiorazione del contributo.
Come anticipare la tassa con un imballaggio sostenibile
La tassa sugli eco-imballaggi può rappresentare un costo aggiuntivo per i marchi cosmetici, ma può anche diventare una leva per l'innovazione se integrata fin dalla fase di progettazione. Investire in soluzioni responsabili permette di gestire meglio i contributi e di rafforzare l'immagine del marchio.
Scelta di materiali certificati: la scelta di legno certificato FSC®, di sughero naturale o di biopolimeri provenienti da risorse rinnovabili contribuisce a limitare l'impatto ambientale e a valorizzare il prodotto;
Sistemi ricaricabili e design ottimizzato: la riduzione del numero di componenti, l'offerta di ricariche o il ripensamento dell'ergonomia dell'imballaggio aiutano a limitare i volumi dichiarati e a prolungare la durata del prodotto;
Collaborazione con un produttore specializzato: affidarsi a un partner esperto in materiali e processi innovativi aiuta i marchi a sviluppare imballaggi primari conformi, estetici e sostenibili.
Verso un packaging che crea più valore
La tassa sull'eco-packaging ricorda che l'imballaggio non è più solo un elemento estetico, ma un vero e proprio fattore strategico per i marchi di bellezza. Integrando scelte responsabili fin dalla fase di progettazione, le aziende possono non solo controllare i costi ma anche rafforzare il valore percepito dei loro prodotti.
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